Stevie Wonder: icona musicale che ha contribuito alla battaglia di Martin Luther King

Steveland Hardaway Judkins Morris, meglio conosciuto come Stevie Wonder , è uno degli artisti più conosciuti e apprezzati di sempre.


Non tutti conoscono il ruolo fondamentale che il cantante ha avuto nell’istituzione del Martin Luther King Day . Era il 1986 quando grazie al suo brano Happy Birthday e il tour mondiale con l’album Hotter Than July è stata festeggiata per la prima volta la festa nazionale americana in memoria del Dr. King (che cade nel giorno della sua nascita), leader e punto di riferimento dei diritti civili.

Come è riuscito un “semplice” cantante a stravolgere il destino di una battaglia che era stata combattuta senza risultati per più di dieci anni? Per rispondere a questa domanda si deve andare a ritroso nella storia personale, umana e musicale di Stevie Wonder che lungo il suo percorso ha sviluppato una visione e un sogno parallelo a quello di Martin Luther King, ovvero realizzare una rivoluzione pacifica che vuole modificare il sistema direttamente dall’interno.

Il genio musicale e lo stile inconfondibile di Stevie Wonder

Stevie Wonder, nasce a Saginaw nel Michigan (Stati Uniti) il 13 maggio 1950 . Viene considerato uno dei massimi esponenti della soul music e ha dato anche un grande contributo alla musica rock . La sua voce, dal timbro unico e riconoscibile, ha incantato milioni di fan in tutto il modo. Wonder, inoltre, è anche polistrumentista e compositore .

Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerosi artisti di livello mondiale come Paul McCartney e Michael Jackson , con il quale ha inciso il brano We are the world per il progetto sociale USA for Africa .

Stevie Wonder è uno di quegli artisti che, per la sua influenza, merita l’appellativo di genio e leggenda vivente. Con ben sessant’anni di carriera, la sua storia nel panorama musicale inizia prestissimo quando, a soli 11 anni, firma il suo primo contratto con l’etichetta discografica Motown’s Tamla .

Considerato, da subito, un grande talento e un bambino prodigio, la sua carriera decolla velocemente e ottiene il primo grande successo a 13 anni con il brano Fingertips , che raggiunge la prima posizione della Billboard Hot 100 (evento che gli permette di essere il più giovane artista ad aver conquistato questa posizione).

La sua musica è ispirata al suo idolo Ray Charles e il suo stile non è mai stato univoco. Wonder ha, infatti, sempre sperimentato passando dal pop, al soul, funk, rock & roll, jazz e reggae.

I primi album pubblicati in carriera sono considerati delle pietre miliari in campo musicale e hanno ispirato le carriere di diversi artisti internazionali.

Siamo nella prima metà degli anni ’70, il periodo di maggior successo di Wonder e il momento in cui ha espresso in modo libero la sua vena artistica.
In questo periodo pubblica diversi album e riceve numerosi riconoscimenti, grazie anche al suo inconfondibile stile funky che gli ha permesso, in quegli anni, di allontanarsi dalle etichette che controllavano la sua carriera nei primissimi anni.

Dopo gli anni ’80, la sua carriera vira verso una direzione più commerciale. Iniziano, infatti, diverse importanti collaborazioni con artisti del calibro di Pavarotti, Michael Jackson e Paul McCartney.

Queste sono solo alcune delle sue tante esibizioni con altri colleghi musicisti.
Ha anche vinto un Oscar come migliore canzone con la colonna sonora per il film The Woman in Red , nel 1984.

La sua carriera continua negli anni ’90 e negli anni duemila dove, intorno a 2010, pubblica anche un album jazz con Tony Bennett, con produzione e arrangiamento del caro amico Quincy Jones .

Wonder è uno degli artisti più premiati di sempre, con ben 25 Grammy Awards , e i suoi album hanno venduto più di 100 milioni di copie in tutto il mondo.

Nonostante abbia dovuto superare numerose difficoltà nella vita, la prima in assoluto la mancanza della vista, Wonder è riuscito ugualmente a far emergere il proprio talento musicale che ha ispirato tantissimi artisti ma ha anche spronato milioni di persone in tutto il mondo, affette dalla sua stessa patologia, a combattere per far valere il proprio talento e le proprie potenzialità.

La musica di Stevie Wonder, un mezzo per aiutare il prossimo

Tra gli esempi più eclatanti di come la musica e la voce di di Stevie Wonder si siano unite al suo attivismo è il grande progetto mondiale a cui il cantante ha preso parte nel 1985. Si tratta della produzione di We Are the World, brano composto da Michael Jackson e Lionel Richie , che ha riunito diversi artisti musicali per la raccolta di fondi destinati al sostegno del popolo africano colpito dalla grave carestia che, in quel periodo, aveva messo in grave crisi l’intero Paese.

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Un altro forte messaggio sociale è scaturito dalla collaborazione con Paul McCartney, nel brano Ebony and Ivory . La canzone aveva l’intento di promuovere l’armonia e l’integrazione fra le popolazioni (è chiaro, infatti, il riferimento al diverso colore della pelle dei due cantanti). Il duetto, uscito in tutto il mondo nel 1982, ha raggiunto il primo posto sia negli USA che in Inghilterra.

L’impegno sociale e l’attivismo politico di Stevie Wonder

Stevie Wonder non ha mai nascosto la sua posizione e il suo impegno sociale con il quale sogna e ambisce una società a colori, così come lui stesso è riuscito a fare grazie alla sua musica e ai tasti neri e bianchi del suo pianoforte, fidato compagno di una carriera.

In molte sue dichiarazioni il musicista ha sempre affermato che essere cieco e nero per lui non è mai stato uno svantaggio. Il suo impegno, tra disabilità e razzismo, è stato sempre diretto ed esplicito, e a volte anche un pizzico ironico.

L’impegno di Stevie Wonder è diventato di dominio comune soprattutto grazie al suo essere attivista per cause politiche, come la già accennata campagna per far diventare il giorno di nascita di Martin Luther King giorno di festa negli USA. Questa sua lunga e faticosa battaglia sociale, alla quale Wonder ha riservato grande impegno e dedizione, ha permesso al cantante di ricevere, nel 2014, la più importante onorificenza civile degli Stati Uniti, la Presidential Medal of Freedom , ricevuta dall’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama . Inoltre, il suo grande impegno è stato anche precedentemente riconosciuto, precisamente nel 2009, quando ricevette la nomina a Messaggero di Pace dell’ONU.

Nel corso della sua carriera, molte delle battaglie combattute da Stevie Wonder hanno riguardato la causa dei diritti e della difesa dei non vedenti. Il cantante ha svolto un ruolo fondamentale e determinante nel corso della conferenza diplomatica che è servita a siglare, nel 2013, il Trattato di Marrakech che ha consentito di migliorare e semplificare l’accesso ai testi pubblicati alla persone non vedenti, quelle con incapacità visive o con altre tipologie di difficoltà nel poter accedere ai testi stampati.

Stevie Wonder, recentemente, si è anche messo in prima linea nel cercare di porre rimedio ad alcune problematiche che hanno investito la società americana e, in particolare, ha preso di mira la figura dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Già diversi anni prima che altri artisti del mondo della musica e del cinema si muovessero contro l’ex Presidente, poi battuto da Biden, Stevie Wonder aveva già anticipato e messo in chiaro i suoi dubbi, le sue perplessità e le preoccupazione sull’operato di Trump. Il tragico evento al Campidoglio è stata una conferma del pensiero del cantante.

Stevie Wonder, quindi, è uno di quegli artisti che, oltre a comunicare messaggi sociali e il suo pensiero attraverso i fantastici testi dei suoi brani, non ha mai smesso di combattere per far valere la sua posizione e il suo pensiero, soprattutto per quel che riguarda il tema del razzismo . Wonder ha più volte affermato che tutte le vite sono importanti ed eguali e lo sono anche quelle dei neri.

Nonostante le sue battaglie e le manifestazioni del movimento, ormai noto in tutto il mondo, Black Lives Matter , poco è migliorato. Questo ha spinto Stevie Wonder a lasciare l’America per trasferirsi in Ghana. Il troppo razzismo è stato, quindi, la causa della sua partenza.